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L’ornitonimo latino merŭla ‘merlo’ di una specie di tordo (Turdus merula) è plausibilmente motivata semanticamente dal piumaggio nero del merlo (o marrone, nelle femmine e nei non-adulti), in considerazione del Proto-Indo-Europeo *mer- ‘scuro, sporco’. Theo Vennemann ha sostenuto un presunto etimo fenicio per l’ornitonimo latino merŭla ‘blackbird’. Tale ipotesi è erronea, dato che considera un nome composto ebraico moderno, documentato dal 1866, di una specie di tordo, come se fosse un ornitonimo antico. Descriviamo lo sviluppo storico degli ornitonimi dell’ebraico moderno, ed anche il prestito lessicale greco kichlē ‘tordo’ nella letteratura rabbinica antica. In questo studio, sono altresí considerate le Etimologie di Isidoro di Siviglia, l’esistenza dichiarata da Isidoro, Aristotele, ed altri autori classici, di merli bianchi (gli esemplari albini di questa specie sono relativamente meno rari di quelli di altri uccelli europei), ed un’illustrazione ornitologica risalente alla prima età moderna, “L’Oyseau blanc” di Pierre Vase, che potrebbe rappresentare un merlo albino. Avendo considerato come motivazione semantica del latino merŭla il piumaggio (quindi, la morfologia esterna del corpo), piuttosto che il comportamento (il canto, secondo Vennemann, ed anche secondo una delle etimologie riporate da Isidoro), esaminiamo un comportamento differente, l’irascibilità e l’esteriorizzazione dell’ira, motivante dei nomi ebraici moderni di uccelli della famiglia dei Paridi. Inoltre, si esemplifica come uccelli neri, ed in particolare i merli, appaiano nella metafora lessicalizzata (nell’uso italiano) e nell’allegoria (in un aviario medievale). Parole chiave: semitico di Nordovest - fenicio - ornitonimi - uccelli neri e merli nell’allegoria medievale - senso figurato di merlo in italiano.
The Latin bird-name merŭla ‘blackbird’ of a species of thrush (Turdus merula) is arguably semantically motivated by the black colour of that bird’s plumage (or brown, in females or juveniles): cf. Proto-Indo-European *mer- ‘dark, dirty’. Theo Vennemann has claimed a supposed Phoenician etymon for the Latin bird-name merŭla ‘blackbird’. His error was to consider a Modern Hebrew compound name for a thrush species, dating from 1866, as though it was an ancient bird-name. The historical development of Modern Hebrew bird-names is described here, as is Greek kichlē ‘thrush’ as occurring in early rabbinic literature. This study also considers Isidore of Seville’s Etymologies, his and Aristotle’s claims (also found elsewhere in the classics) about the existence of white blackbirds (albino blackbirds are relatively not rare, in comparison to albinos of other European birds), and an early modern bird illustration by Pierre Vase, “L’Oyseau blanc”, which may be an albino blackbird. As we consider the semantic motivation for Latin merŭla to have been plumage (thus, outer morphology of the body), rather than behaviour (singing, for Vennemann, as well as for one of Isidore’s etymologies), we turn to examine another behaviour, namely, irascibility or angry displays, as motivating Modern Hebrew names for Paridae birds. We also illustrate blackbirds and black birds in lexicalised metaphor (in Italian usage) and allegory (in a medieval Aviary). Keywords: Northwest Semitic - Phoenician - bird-names - black birds and blackbirds in Medieval allegory - Italian idiomatics of merlo.
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