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Appuntamento con Madame Loubens

Grandi Luca
Articolo Immagine
ISSN:
0028-0658
Rivista:
Natura & Montagna
Anno:
2021
Numero:
1
Fascicolo:
Natura & Montagna N. 1/2021

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Non è la madre nostra australopiteca e non ha per ora – come l’etiope Lucy celebrata nel londinese National History Museum – nessuna canzone che la collochi “in cielo con i diamanti”. È, invece, una ragazza di “solo” 5.000 anni che è stata da poco ritrovata dai nostri speleologi Indiana Jones qui vicino, proprio all’interno del Parco regionale dei Gessi bolognesi. È Madame Loubens, così soprannominata a seguito della conclusione sorprendente – nella Grotta Marcel Loubens – di una esplorazione sotterranea che aveva superato, in salita e in discesa, passaggi molto stretti e invasi dalla famigerata “motriglia”, un composto di acqua e argilla che cattura qualsiasi cosa vi si immerga. Un incredibile ritrovamento pieno di misteri raggiunto dopo aver attraversato luoghi pericolosi neri e ignoti. Un vero e proprio “cold case archeologico” dell’età del rame, che gli studiosi dell’Università di Bologna subito alle prese con questo insolito reperto hanno affrontato con un articolato studio multidisciplinare. È un cranio umano oggetto di misteriose manipolazioni intenzionali effettuate probabilmente nell’ambito di un rituale funerario e che reca anche segni di interventi, forse chirurgici, effettuati intra vitam. Per Natura & Montagna, due protagonisti di quest’avventura descrivono la dinamica della scoperta e i successivi momenti di studio scientifico del cranio, appartenuto – come vedremo – a una donna giovane ma debole e malata.