Cocullo. Un percorso italiano di salvaguardia urgente
Questo testo, pubblicato nell’anno europeo del patrimonio
culturale, fornisce a quanti vogliano avviarsi verso lo studio e la ricerca in
ambito patrimoniale l’occasione per comprendere gli scenari contemporanei a
partire da un caso concreto: il complesso di pratiche religiose e di saperi
naturalistici legati al culto di San Domenico Abate e al rito dei serpari di
Cocullo (AQ), che ogni anno il primo maggio mette in scena una delle feste
popolari più emblematiche del Mediterraneo, dove è possibile manipolare
serpenti vivi. Come è noto, nel corso del Novecento gli strumenti normativi
(convenzioni UNESCO in primis) hanno segnato la storia dell’heritage e dei
gruppi che aspirano a identificarsi in determinati tratti culturali,
amplificandone, come nel caso cocullese, i risvolti sociali, per cui il paese
appenninico che fino a cent’anni fa costituiva una unità produttiva ed
economica oggi vive sostanzialmente intorno alla propria festa patronale. Il
testo, ripercorrendo le specifiche costruzioni e gestioni di oggetti e
situazioni patrimoniali a Cocullo, fornisce esempi di come il dibattito
scientifico e legislativo incida sulle concrete dinamiche dei patrimoni.
INDICE
Giancristofaro Lia
E’ professore associato in Scienze Demoetnoantropologiche, ha un Doctorat d’études approfondies in Histoire et Civilisation (EHESS, Parigi) e un Dottorato in Lingua e Letteratura delle Regioni d’Italia presso l’Università degli Studi di Chieti-Pescara, dove insegna dal 2006. Dal 2000 dirige la “Rivista Abruzzese”, trimestrale fondato a Chieti nel 1948; è membro del Comitato Scientifico della rivista “Lares”, diretta da Fabio Dei. Ha coordinato vari progetti di antropologia applicata nel campo dei processi di patrimonializzazione. Tra i suoi volumi: Politiche dell’immateriale e professionalità demoetnoantropologica, prefazione di Pietro Clemente, Roma, Aracne, 2018; Il ritorno della tradizione, Roma, CISU, 2017; Tomato Day, collana Gusto e società, Milano, Franco Angeli, 2013; Riti propiziatori abruzzesi, prefazione di Alberto M. Cirese, L’Aquila, Textus, 2007; Il segno dei vinti, prefazione di Antonino Buttitta, Lanciano, Carabba, 2005.