Il fascino dell’antica civiltà egiziana attraversa
trasversalmente epoche e culture per arrivare fino a noi. In qualunque luogo o
tempo, l’Egitto è antichità ed eternità, meraviglia e mistero – monumenti che
vincono il tempo, scritture che sfidano l’intelletto, saperi che occultano la
verità, vite che proseguono oltre la vita. Le mode egittizzanti e l’egittomania
nelle varie epoche e culture sono state ampiamente studiate; i contributi qui
raccolti intendono apportare qualche osservazione originale a proposito di
alcuni aspetti della ricezione moderna di momenti della cultura egiziana
antica. Si seguiranno così le tracce dell’universalismo amarniano, per tramite
dell’ermetismo rinascimentale e del libero pensiero moderno, nel sistema
valoriale sotteso alla lingua esperanto; le radici di certe teorie e pratiche
dell’apprendimento linguistico moderno nel faraone Psammetico I; l’avventura
nel tempo, nello spazio e nelle culture della parola ‘papiro’; la vicenda del
falso egittologico noto come ‘Papiro Tulli’; il recupero del simbolismo del djed,
il pilastro di Osiride, in alcuni dei più noti film di fantascienza; i rimandi
culturali di due episodi a tema ‘egizio’ del popolarissimo fumetto western Tex.
Sono casi di studio molto diversi fra loro, ma hanno un filo conduttore in
comune: l’Egitto immortale, la sua memoria culturale senza interruzioni dall’Antichità
ad oggi, che lo fa sentire ancora vivo e attuale ai nostri occhi ed alle nostre
sensibilità.
INDICE
Reggiani Nicola
Nicola Reggiani insegna Papirologia all’Università di
Parma. Si occupa fra l’altro di papiri greci di contenuto medico, di
Papirologia digitale e della ricezione delle antichità egizie nella cultura
moderna. In quest’ultimo àmbito ha pubblicato le monografie Il Papiro Tulli.
Un enigma tra egittologia e ufologia, tra esoterismo e complottismo (Parma,
Athenaeum, 2018) e I geroglifici di Maria Luigia. Papiri e scritture
egiziane a Parma dall’Ottocento a oggi (Parma, Silva, 2024).